Scopri Benozzo

Benozzo Gozzoli nacque a Firenze nel 1420 circa in un’epoca fondamentale per lo sviluppo dell’arte rinascimentale e della storia fiorentina.

Le sue opere furono accolte in Vaticano, nel palazzo dei Medici a Firenze, nel Camposanto di Pisa, dove realizzò il ciclo pittorico più monumentale; ancora a Montefalco, a Orvieto, Volterra, Viterbo e Terni.  Altri suoi lavori si trovano oggi custoditi nei maggiori musei d’Italia e del mondo, come potrete vedere nella sezione Opere. Com’era consuetudine, Benozzo non dipinse solo grandi cicli di affreschi bensì si avvalse delle varie tecniche artistiche praticate ancora nelle più importanti botteghe del Quattrocento. Nel 1497 a Pistoia lasciò la sua ultima opera, una Maestà allo stato di sinopia, non conclusa per la sopraggiunta morte.

L'artista instaurò uno speciale legame anche con la Valdelsa, questo territorio compreso tra le province di Siena e Firenze, attraversato dal fiume Elsa.

Quando Benozzo Gozzoli giunse in Valdelsa era già un pittore affermato. Grazie al prestigioso ciclo di affreschi eseguito a San Gimignano ebbe la possibilità di farsi conoscere e, in un arco di tempo relativamente breve, realizzò opere di grande prestigio su tutto il territorio: da San Gimignano, a Certaldo, a Legoli in Valdera e, infine, a Castelfiorentino.

Qui affrescò due maestosi tabernacoli viari: nel 1484 quello della Madonna della Tosse, situato presso Castelnuovo d'Elsa, e nel 1491 quello convenzionalmente detto della Visitazione, ubicato all'ingresso del paese, in prossimità del fiume Elsa.

 

...e il suo museo

Per motivi di conservazione, tra il 1965 e il 1970, gli affreschi dei due tabernacoli furono staccati dalle loro sedi originarie, restaurati e custoditi nei depositi della Soprintendenza fiorentina. Una volta riportati a Castelfiorentino, furono esposti provvisoriamente in alcune sale presso la Biblioteca Comunale.
 
Nel 2009 è stato inaugurato il nuovo museo intitolato a Benozzo Gozzoli, il BeGo, dove oggi gli affreschi dei due tabernacoli sono restituiti alla comunità in tutta la loro magnificenza.

“Benozzo Gozzoli è il "genius loci" della Valdelsa. Da San Gimignano a Certaldo a Castelfiorentino ha dislocato le sue opere all'ombra di venerabili campanili e di torri civiche antiche e orgogliose come i popoli di questa terra.

Benozzo si è trovato bene in Valdelsa. La gente apprezzava la sua pittura allo stesso tempo colta e popolare, capace di affascinare e di spiegare con grazia e con sapienza. Sono passati più di cinque secoli, ma Benozzo è ancora nella memoria e nel cuore degli abitanti. Di generazione in generazione, la simpatia, l'affetto la gratitudine per un artista che aveva lavorato per il papa di Roma e per i Medici di Firenze, ma che era stato attratto dalla rustica bellezza di questa valle più che da qualsiasi altro luogo d'Italia, sono arrivati fino ai cittadini di oggi e ai loro amministratori.

Si spiega così la creazione in Castelfiorentino di un museo dedicato a Benozzo. Su progetto dell'architetto Massimo Mariani e finanziamento dell'amministrazione civica e dell'Ente Cassa di Risparmio di Firenze, una struttura appositamente pensata e realizzata ospita ora gli affreschi staccati di due celebri tabernacoli.”

Antonio Paolucci

Benozzo nel cuore e nella memoria