Storie ad Arte. Il Museo BeGo per le persone con Alzheimer e chi se ne prende cura

Storie ad Arte è un progetto di inclusione sociale e culturale che coinvolge le persone anziane con Alzheimer e chi se ne prende cura in attività di narrazione creativa attraverso le sollecitazioni offerte dal patrimonio del museo BeGo. Il progetto mira a promuovere e sostenere la partecipazione di pubblici fragili e a rischio emarginazione sociale nel contesto museale e a promuovere nuove strategie e strumenti per la mediazione del patrimonio del museo nei confronti delle persone anziane con demenza.

Tra gli obiettivi del progetto particolare attenzione è rivolta alla sperimentazione di nuovi approcci comunicativi tra la persona con demenza e chi se ne prende cura a livello familiare e professionale, nell’ottica di recuperare una dimensione relazionale gratificante all’interno di uno spazio aperto al confronto, valorizzante, non giudicante.
Vivere un’esperienza culturale e instaurare connessioni significative con il patrimonio museale significa anche incoraggiare e far conoscere le potenzialità creative delle persone con demenza, restituire a chi è malato la dignità di persona, essere inserito all'interno di una normale rete sociale e culturale per poter uscire dall’isolamento che le patologie cognitivamente invalidanti causano offrendo alle persone fragili e a chi se ne prende cura un'opportunità per migliorare la qualità della vita.

Dal 2014 le attività con le persone con Alzheimer e i loro caregiver sono parte dell'offerta dei Servizi educativi.
Sono state anche avviate sperimentazioni in cui il Museo è entrato nelle RSA e nei Centri diurni del territorio grazie alla riproduzione, su pannelli di grandi dimensioni, di alcuni particolari delle opere di Benozzo Gozzoli.

Le attività sono condotte da educatori museali e animatori geriatrici nell’ottica di unire e mettere a valore della ricerca metodologica competenze e conoscenze che derivino da ambiti professionali diversi. I gruppi sono composti da un massimo di 15 persone anziane insieme ai loro accompagnatori (familiari, caregiver professionali, parenti, badanti, volontari dell’associazionismo locale) per un totale di 20/25 persone. Gli incontri sono aperti sia ad anziani che vivono nelle residenze sanitarie assistenziali (RSA) o frequentano Centri diurni, sia a persone non istituzionalizzate che risiedono all’interno del nucleo familiare.
L’attivazione di un’importante rete di sostegno e diffusione del progetto tra le associazioni di volontariato che si occupano a vario titolo di invecchiamento e fragilità, costituisce un canale importante per il reclutamento di persone dalle famiglie del territorio.

Da novembre 2017 in occasione della sperimentazione di nuove attività con il coinvolgimento dell’artista Marco Borgianni, si è tenuto un ciclo di 4 incontri a cadenza settimanale. Il percorso, che ha visto le persone anziane prendere parte al processo di creazione artistica grazie ad un lavoro sperimentale inedito, è valorizzato e restituito con un evento espositivo in cui è presentato il percorso svolto (dal 16 febbraio al 29 aprile 2018).

Parallelamente, dal 2015, è stata avviata una prima sperimentazione in merito all'ampliamento di questi percorsi nei musei del territorio dell'Empolese Valdelsa. Questa prima fase ha offerto l'occasione per ripensare tale tipologia di attività nell'ottica della rete e della collaborazione tra musei del territorio, e inoltre configurata come punto di partenza fondamentale per la progettazione di un percorso condiviso e partecipato.
Gli esiti della sperimentazione hanno condotto al progetto Musei per l'Alzheimer. I musei dell'Empolese Valdelsa per le persone con Alzheimer e chi se ne prende cura.

Storie ad Arte con l'artista Marco Borgianni